Compriamo e vendiamo Antiquariato: mobili antichi, lampadari, comodini, scrittoi, tavoli e moltissimi altri arredi antichi
Indice
- Cos'è l'antiquariato?
- L'antiquariato nella storia
- La figura dell'antiquario
- Quali sono le principali categorie dei mobili antichi?
- Quali sono i principali prodotti di illuminazione antica in commercio?
- Quali sono i principali materiali impiegati negli arredi d'antiquariato?
- Quali sono gli stili dell’antiquariato?
- Come posso saperne di più sull’antiquariato?
- Quali sono i servizi che la Di Mano In Mano offre per l’antiquariato?
- Posso noleggiare mobili antichi?
- Come posso vendere antiquariato?
- Posso avere una perizia sull’antiquariato?
- È possibile avere finanziamenti per antiquariato?
- Di Mano in Mano fa restauro di mobili antichi?
- Fate spedizioni e consegne di mobili antichi?
- Cosa si intende per alto antiquariato?
- Complementi antiquariato e oggetti antichi
- Libri antichi
Antiquariato
Cos’è l’antiquariato?
Con il termine antiquariato si intende la raccolta e il commercio di oggetti antichi, dai dipinti alle sculture, dalle arti decorative ai libri, dai mobili antichi ai lampadari. (fonte: Enciclopedia Treccani). Un oggetto di antiquariato, che sia un cassettone del ‘600 o un grande specchio antico, possiede sostanzialmente due caratteristiche che lo identificano:
- è un oggetto che appartiene ad un’epoca precedente a quella attuale
- è collezionabile o desiderabile per le caratteristiche che lo rendono unico
L’Antiquariato nella storia
Secondo alcune fonti, il mercato dell’antiquariato è nato ai tempi dell’antica Roma, durante l’età ellenistica (IV-I secolo a.C.). In quel tempo, le sculture del periodo classico erano già molto ricercate, tanto che si arrivava a spendere cifre molto alte per accaparrarsele. Data la rarità e la difficoltà nel reperimento, si iniziarono a realizzare varie copie delle opere originali, nella speranza che sopravvivessero di più allo scorrere del tempo. Durante il Medioevo, invece, l’attenzione si spostò sui manoscritti latini e greci, copiati abilmente nelle corti e nei monasteri. Passando al Rinascimento, vennero costruite le prime grandi biblioteche e iniziò la ricerca dei codici; parallelamente, a Roma incominciarono grandi opere di scavo per ricercare le opere del passato. Nel 1700 vennero fondate a Londra le prime importanti case d’asta d’Europa come Sotheby’s nel 1744, Christie’s nel 1766 e la ditta Colnaghi nel 1760. Nei secoli successivi l’interesse nei confronti dell’antiquariato è cresciuto sempre di più, per arrivare ai giorni nostri in cui al settore vengono dedicate importanti mostre nazionali e internazionali come quella di Montecarlo, Parigi, Londra, New York e Maastricht, caratterizzata da una speciale attenzione per gli arredi e le suppellettili. La maggiore attenzione per l’antiquariato si è accompagnato spesso all’aumento dei prezzi, soprattutto nelle battute delle case d’asta.
La figura dell’Antiquario
La figura dell’antiquario moderno nacque verso la fine del XVIII secolo, con la formazione della società borghese. Dall’800 in poi il termine ha assunto il significato attuale, ovvero chi compra e vende antichità e oggetti d’arte con un proprio settore di specializzazione. Principali caratteristiche sono la mobilità e la cultura, qualità che hanno cancellato i pregiudizi dovute alle finalità commerciali della professione. L’importanza e la credibilità dell’antiquario sono ormai attestate da numerose riviste e dalle pubblicazioni di cataloghi di mostre, aste internazionali e gallerie antiquarie.
Quali sono le principali categorie dei mobili antichi?
Uno dei principali settori dell’antiquariato è quello dei mobili antichi. È molto popolare, soprattutto perché sono oggetti molto pratici anche ai giorni nostri, unendo il decoro all’abitazione a una funzione pratica che permette di utilizzarli e, quindi, “viverli”. Far accomodare i propri ospiti su delle sedie antiche in noce, e non su sedute qualsiasi, significa offrir loro una piacevole ma discreta esperienza di eleganza e raffinatezza. Allo stesso modo, i tavoli antichi donano all’ambiente stile e preziosità. Un armadio antico fa sognare al pensiero di tutti gli accessori che ha custodito e delle persone che lo hanno utilizzato nei secoli. I mobili d’antiquariato più remoti che si trovano comunemente in commercio sono i mobili del ‘600, ma, a seconda dei gusti, dello stile dell’abitazione e degli altri arredi, molti appassionati scelgono mobili del ‘700 o quelli dell’’800. Di seguito, ti proponiamo un elenco delle principali tipologie di mobili antichi.
Angoliere antiche
Con il termine Angoliere Antiche si indica un mobile costruito appositamente per occupare un angolo. Sono abitualmente mobili di piccole dimensioni, mentre presentano indifferentemente ante, ripiani a giorno o soluzioni miste. Alcune varianti particolari prendono il nome di étagère o cantoniera. Esistono anche tavoli e sedie realizzati per occupare un angolo. Il periodo d’oro delle angoliere fu il ‘700, in cui spesso se ne realizzarono a coppie, abbinate alle poltrone, con il fine di creare ambienti accoglienti e smussare gli spigoli.
Armadi antichi
Tra gli armadi antichi, i più antichi di cui abbiamo testimonianza risalgono all’epoca romana, nel sito archeologico di Pompei. Fino all’età gotica furono prevalentemente armadi a incasso nel muro, mentre verso la fine del Medioevo cominciarono a svilupparsi armadi indipendenti nelle sacrestie. A partire dal ‘500, l’idea architettonica era riprendere le strutture e gli elementi degli edifici, ed è in questo secolo che cominciò un deciso aumento della diffusione degli armadi, al posto dei cassettoni. Nei secoli successivi gli armadi seguirono l’evoluzione degli stili e delle mode locali assumendo le forme del Barocco, che furono poi alleggerite dalle lavorazioni ad intarsio raffinate dello stile Luigi XVI. Gli armadi del ‘700 hanno forme più curvilinee e sinuose, più bombati quelli italiani, più intarsiati quelli francesi. La maggior parte di armadi antichi che si trova in commercio sono però gli armadi dell’’800, nei diversi stili che si alternarono lungo quel secolo.
Bauli antichi
I bauli antichi derivano dai cassoni medievali e sono sostanzialmente casse da viaggio. Di solito sono realizzati in legno o cuoio con bandelle o borchie metalliche, coperchio superiore arrotondato e maniglie sui lati. I più pregiati sono rivestiti di stoffa all’interno.
Camini antichi
I camini antichi sono la naturale evoluzione del focolare che in epoca romana scaldava gli atri delle case, a partire dal Quattrocento si diffuse sempre di più il camino incastonato nelle pareti. In Italia i camini raggiunsero il loro apice artistico nel periodo Barocco, mentre nel resto d’Europa ci si limitò a espandere le dimensioni, senza però curare molto lo stile. Dal secolo XVIII prende le forme che conosciamo ancora oggi, con poca sporgenza dalla parete e senza la cappa aggettante, sostituita piuttosto da un quadro e da una specchiera detta caminiera. Modelli molto interessanti e diffusi risalgono al periodo Neoclassico e allo Stile Impero, mentre con l’avvento di sistemi di riscaldamento più efficienti, il camino passa a una funzione prevalentemente decorativa.
Cassapanche antiche
Dal cassettone, il mobile più antico per la casa, che consisteva in una semplice cassa in cui riporre gli oggetti e, soprattutto, i vestiti, verso la fine del Medioevo si sviluppò la cassapanca antica. Questa consiste in un cassettone a cui si aggiunse una base e - a volte - braccioli, e aveva la doppia funzione di seduta e ripostiglio. Le cassapanche in legno furono molto in voga nel tardo ‘400 a Firenze. Le cassapanche in legno antiche più elaborate e con forme più ricercate furono prodotte a partire dal ‘500. Da essa derivano sia i divani sia, per la funzione di contenitore, altri mobili come bauli e cassettoni. Nei secoli successivi mantenne più un valore di rappresentanza e di arredo che funzionale.
Cassettone e comò antichi
A partire dal ‘500 cominciarono ad apparire alcuni cassetti nella parte inferiore dei cassettoni antichi e, successivamente, il cassettone in legno prese la forma definitiva, senza apertura superiore ma solo con cassetti contenitori sovrastati da un piano, spesso in marmo, il tutto sorretto da gambe più o meno lunghe e sottili secondo i vari stili. L’essenza principale dei cassettoni più antichi è il noce, però non mancano esemplari in ognuno degli altri tipi di legno. Corrisponde alla commode francese e probabilmente per questo in Italia settentrionale è conosciuto anche come comò antico.
Comodini antichi
Il comodino antico, concettualmente, è una piccola commode o cassettone da tenere vicino al letto, che ha cominciato a diffondersi a partire dal 1700. La forma classica dei comodini d’antiquariato è quadrangolare, con ripiano in marmo e un paio di cassetti sopra uno sportello apribile. Nell’'800, però, i comodini cominciarono a essere prodotti anche in forme particolari, come i comodini a colonna. Spesso i comodini in legno furono realizzati in coppia, per essere utilizzati nelle camere matrimoniali.
Credenze antiche
La credenza antica nasce nel medioevo come mobile su cui si appoggiavano i cibi per essere assaggiati prima di essere serviti nelle residenze signorili. Le credenze antiche erano quindi basse, in legno, con un piano usato per posare le vivande. La naturale evoluzione portò le credenze a essere utilizzate per riporre servizi da tavola o provvisoriamente cibi. La struttura classica della credenza d’antiquariato è quella di un mobile basso, largo, con una fila superiore di cassetti e degli sportelli apribili. Un’altra possibile origine delle credenze potrebbero essere i tavoli che, di fianco all’altare, ospitavano gli oggetti necessari per le celebrazioni. La tipica credenza cinquecentesca -molto usata a Firenze- presenta caratteristiche stilistiche proprie degli edifici, con piedi a zampa di leone e pomelli tondi. Nel ‘600 la credenza assume forme più ondulate e nuovi tipi di piede. Le credenze del ‘700 sono ancora più mosse, ma meno degli altri mobili coevi. Ovviamente le credenze neoclassiche riprendono linee più dritte e classicheggianti, mentre con lo stile impero si recuperano gli elementi architettonici. A partire dall’’800 la credenza diviene un arredo comune tra la borghesia, quindi fu molto diffusa. La credenza si può considerare il corrispettivo italiano del buffet francese e del court cupboard inglese.
Librerie antiche
Mobili concepiti appositamente per contenere libri furono realizzati solo a partire dal rinascimento. Le prime librerie antiche furono peraltro armadi semplicemente destinati a questo scopo senza una struttura particolare. Le librerie del ‘600 cominciarono ad avere sportelli con ante a vetro o a rete metallica, ma solo nel ‘700, in Francia, si progettarono e realizzarono librerie con forme originali, tipicamente a due corpi, sportelli in quello inferiore e ante a vetri in quello superiore. Le librerie in stile impero furono le prime con unico sviluppo verticale.
Mensole antiche
La mensola antica è uno dei mobili più antichi e semplici, dato che il suo uso è attestato dal Medioevo. Consiste in un piano d’appoggio applicato a una parete e veniva usato per riporre piccoli oggetti. Le mensole d’antiquariato più pregiate risalgono al ’600 inglese, in cui si impiegavano per esporre ceramiche e porcellane artistiche. Nel corso dei secoli assunse forme molto variegate e presentò lavorazioni raffinate e ricercate, seguendo l’evoluzione degli stili. La consolle si può considerare un derivato della mensola antica.
Orologio a pendolo
L’impiego del pendolo negli orologi antichi lo si deve al fisico C. Huygens nel 1657. Da allora ebbe molto successo e fu utilizzato secondo i gusti locali per realizzare orologi a pendola d’antiquariato secondo i vari stili. In particolare, in Inghilterra si privilegiarono modelli alti, chiamati long chase clock, in italiano orologi a colonna guardacorde o pendole a cassa lunga. Al contrario, in Italia e Francia si preferirono realizzazioni di altezza media, con molta attenzione alle lavorazioni e decorazioni della cassa. Esistono così orologi a pendola in legno scolpito, con bronzi e decorazioni in porcellana, a partire dallo stile Luigi XIV fino a Luigi Filippo.
Paraventi antichi
Elemento d’arredamento con funzione di riparo o divisione degli ambienti. I primi paraventi risalgono al Medioevo e consistevano in pannelli di cuoio. L’utilizzo di paraventi si diffuse poi a partire dal ‘400 e assunse dimensioni veramente importanti nel ‘600, fino a una dozzina di pannelli. I paraventi antichi sono principalmente in legno, variamente intagliato e decorato. A volte, risentendo di influenze orientali, i paraventi d’antiquariato sono rivestiti con carta stampata o stoffa ricamata in stile cinese.
Psiche antiche
Grande specchio ad oscillazione, rettangolare o, più raramente, ovale, incorniciato e imperniato in due montanti laterali. Le psiche antiche sono solitamente in legno di mogano e hanno cominciato a diffondersi nel ‘700. Furono molto in voga le psiche nell’800, periodo in cui vennero usate in camera da letto o per arredare i saloni.
Ribalte antiche
Quando si parla di antiquariato ribalte si intende un mobile con un piano ribaltabile, con funzione di scrittoio. Le ribalte antiche possono essere dunque cassettoni, scrivanie, stipi, ecc. Le più antiche ribalte sono del ‘700 e hanno forme e stili differenti secondo l’epoca in cui sono state realizzate. Tipicamente, l’anta a ribalta in legno nasconde al suo interno alcuni piccoli cassetti oltre a un piano di lavoro. Sovente parlando di scrittoio d’antiquariato si intende più precisamente una ribalta antica.
Secretaire antichi
Nel mondo dell’antiquariato, secretaire è un termine di chiara origine francese che si usa per indicare un antico mobile con un’anta a ribalta che si può chiudere a chiave, mantenendo nascoste, dunque segrete, le carte al suo interno per questo comunemente si chiamano ribalte e secretaire antichi. Normalmente nei secretaire antichi e nelle ribalte antiche la ribalta racchiude alcuni cassetti o piccoli scompartimenti in cui venivano riposte le lettere e gli oggetti utilizzati per scrivere. Inizialmente "secretaire" indicava una scrivania da centro avente funzione di scrittoio richiudibile, per questo il termine secretaire indica sovente uno scrittoio antico. Successivamente, però, la soluzione molto funzionale di una ribalta chiudibile a chiave venne applicata anche su stipi a muro e generò altre varianti, come il secretaire à cylindre e il secretaire femminile.
Toilette antiquariato
Il francese toilette indicava originariamente la tovaglietta che le signore utilizzavano per appoggiare e contenere gli oggetti per curare il viso. Successivamente il termine passò ad indicare il tavolino realizzato proprio con quella funzione. Le toilette antiche iniziano ad essere diffuse nel ‘700 in Francia e Inghilterra. Solitamente le toilette sono piccoli tavoli con gambe sottili e piccoli cassetti. Classiche sono poi le toilette con alzata e uno specchio, a mo’ di piccola psiche.
Vetrine antiche
Le vetrine antiche, o vetrinette antiche, sono una particolare evoluzione delle credenze, in cui dei vetri sostituiscono le ante in legno o le pareti. La vetrinetta antica nasce per mostrare e contemporaneamente proteggere gli oggetti al suo interno, infatti le prime testimonianze si riferiscono a mobili realizzati per ricchi commercianti fiamminghi. A partire dal 1700, con le vetrine in stile rococò dapprima e neoclassico poi, le vetrinette arrivano a piccole dimensioni con grande cura negli intagli e intarsi. Le vetrinette furono poi molto usate lungo tutto l’’800.
Consolle antiche
Tra gli arredi d’antiquariato più caratteristici ci sono le consolle antiche che consistono in tavoli a muro sostenuti da gambe anteriori e privi di quelle posteriori. Le consolle ebbero molta diffusione in Francia nel ‘700. Ha più una funzione estetica che funzionale, infatti è frequente incontrare consolle antiche nell’ingresso di una abitazione per il loro valore di rappresentanza. Spesso, inoltre, le consolle sono sovrastate da una specchiera che riprende gli intagli e la doratura delle gambe. Tutti gli esemplari di consolle antiche sono in legno massello e non di rado sono dorate. La moda di arredare gli ambienti con consolle prese piede soprattutto nello stile Luigi XVI, però molti ritengono che le più belle consolle antiche siano quelle in stile Luigi Filippo. La principale funzione pratica delle consolle è quella di appoggiare piccoli oggetti ornamentali sul ripiano in marmo.
Scrittoi antichi
In realtà, fino al 1600 circa il termine scrittoio indicava una stanza adibita allo studio e alla raccolta non solo di libri ma anche di oggetti rari. Nel mondo dell’antiquariato lo scrittoio antico è qualsiasi mobile concepito principalmente per la scrittura, ma questo implica forme e modelli molto diversi tra loro. Gli scrittoi del ‘500, di cui la maggior parte degli esemplari sono fiorentini, erano in pratica degli stipi a due corpi: nell’inferiore presentava cassetti e nel superiore una ribalta apribile su cui appoggiarsi. Gli scrittoi antichi presentarono poi una lunga evoluzione in differenti forme e stili. Un particolare menzione è da fare per i piccoli scrittoi del ‘700 francese, realizzati per l’uso femminile e per gli scrittoi in stile Luigi Filippo, ancora oggi molto funzionali e ricercati. Gli scrittoi di fine ‘800 prendono infine le forme più semplici e funzionali che sono poi state impiegate e ulteriormente sviluppate per tutto il XX secolo.
Scrivanie antiche
Le scrivanie antiche, intese come scrittoi, sono arredi dalle forme e dimensioni molto divergenti. Generalmente, quando pensiamo a una scrivania d’antiquariato immaginiamo un piano orizzontale sorretto da gambe e corredato, con tutta probabilità, da alcuni ripostigli e cassetti per conservare oggetti e carte. In realtà, grazie ad alcuni dipinti tardomedievali sappiamo che questa tipologia di scrivania si afferma solo nel 1400 mentre precedentemente il piano di scrittura era molto piccolo e rimovibile, spesso appoggiato a sostegni temporanei o ad altri mobili antichi. Le scrivanie del ‘500 sono denominate tecnicamente studioli e sono mobili due corpi, come piccole credenze, in cui la parte superiore presenta un’anta a ribalta che funge da piano d’appoggio per la scrittura. Le scrivanie del ‘600 sono derivate da cassettoni con il fronte superiore a ribalta, poggiante su dei tiretti. I pezzi più pregiati e ricercati sono le scrivanie del ‘700, epoca in cui in Francia si realizzarono modelli di qualità molto elevata e di dimensioni imponenti. In Italia ebbero più fortuna le scrivanie a doppio corpo, chiamate Trumeau, in sostanza ribalte con alzata, di cui i migliori esemplari furono realizzati a Venezia. Nell’’800 le scrivanie giunsero a una forma più moderna, cioè un piano orizzontale che sovrasta due file di cassetti con uno spazio centrale per le gambe. In effetti le scrivanie di fine ‘800 acquisiscono forme molto funzionali, senza necessariamente lasciare da parte l’estetica. Infine, parlando di scrivanie antiche usate, bisogna almeno accennare all’esistenza di arredi rari e particolari costruiti per la scrittura in piedi, chiamati scriviritto.
Tavoli e tavolini antichi
Per tavolo antico si intende un piano orizzontale sorretto da gambe di varie forme. In questo senso, il tavolo e i tavolini antichi sono probabilmente il tipo di mobile più antico usato dall’uomo. È da millenni che viene usato per scopi rituali, istituzionali, commerciali e domestici. Abbiamo testimonianze e rari esemplari dei modelli impiegati sia dagli egizi che dai greci e dai romani. Per esempio, gli antichi tavoli usati dagli egizi erano tavoli rotondi con un solo piede al centro, mentre i greci preferirono tavoli rettangolari con tre gambe e i romani tavoli con piani in marmo e gambe accoppiate. Nel Medioevo, nei refettori, vennero impiegate delle lunghe tavole appoggiate su cavalletti smontabili nei refettori dei conventi, successivamente queste gambe divennero fisse e vennero unite da una lunga traversa in basso da usarsi come poggiapiedi, da questo deriva il nome dell’antico modello di tavolo a fratino. Venendo ai tavoli d’antiquariato propriamente detto, si svilupparono dal ‘400 al ‘500 vari modelli di tavoli in legno con forme differenti e gambe più elaborate. In quell’epoca, infatti, i tavoli cominciarono a essere utilizzati per usi più disparati: tavoli da scrivere o puramente ornamentali. I tavoli rinascimentali sono molto massicci con forme riprese dall’architettura, mentre a partire dal ‘700 c’è un progressivo snellimento delle linee e una ulteriore diversificazione dei modelli: molto eleganti sono gli antichi tavoli da salotto di questo periodo. Vengono realizzati quindi esemplari molto minuti come i tavoli da tè, i tavoli da gioco, i tavoli da toilette e numerosi altri.
Divani antichi
I divani d’antiquariato discendono direttamente dalle cassapanche rinascimentali alle quali, oltre ai braccioli e agli schienali, vennero progressivamente aggiunti cuscini e imbottiture per rendere la seduta più comoda. In generale, il divano antico consiste in una struttura in legno in cui possano sedersi almeno due persone rivestita con diversi materiali ed accorgimenti per renderla più confortevole. I divani più antichi sono quelli in stile barocco, del ‘600, che presentano forme molto massicce e ricercate. Al contrario, i divani del ‘700, seguendo i vari stili che si sono succeduti in quest’epoca, presentano linee più leggere e fini. Una sempre maggiore fortuna ebbero i divani nel corso dell’‘800.
Panche antiche
La panca è definita come un sedile lungo e stretto, tendenzialmente senza spalliera né braccioli, sorretto da gambe che possono essere collegate tra loro da traverse. È stata la seduta più comune dal medioevo fino al 1800, essendo usata anche in contesti molto popolari. Nonostante questo, non mancano, nel mercato dell’antiquariato, esempi di panche antiche in legno di noce molto ricercate con gambe tornite e lavorate finemente.
Poltrone antiche
La poltrona antica è una seggiola ampia, con braccioli e imbottitura che si sviluppa a partire dal 1600. I primi esemplari di poltrone d’antiquariato risalgono alla Francia, in cui furono prodotti modelli molto belli di poltrone in legno dorato e intagliato in stile Luigi XV, per i reali, in sostituzione delle cattedre medievali. Le poltrone antiche vivono un vero e proprio boom nel ‘700 in cui si valorizzò molto non solo la loro praticità e comodità, ma anche la loro funzione estetica di arredo elegante. Tra ‘600 e ‘800 vennero poi ideati numerosi modelli di poltrone antiche: le poltrone meublantes, con funzione puramente ornamentale; le courantes, più piccole e maneggevoli, pensate per la conversazione tra poche persone; la bergère, con un cuscino rimovibile e i braccioli rivestiti e uniti senza soluzione di continuità allo schienale; la marquise, poltrona che poteva accogliere due persone. In Italia le poltrone antiche che più si distinguono rispetto allo stile francese sono le poltrone veneziane. Non mancano esempi di poltroncine antiche pensate per camere da letto. Le poltrone antiche dell’’800 presentano evoluzioni nelle forme e nei materiali usati: le poltrone in stile direttorio presentano generalmente legni chiari, mentre quelle in stile impero hanno legni più scuri, dorati e molto lavorati. In ogni caso le poltrone o le poltroncine antiche sono un elemento d’arredo che permette di impreziosire e rendere elegante qualsiasi ambiente, che si tratti di un salotto, di un ingresso o di una camera da letto. Una coppia di poltroncine d’antiquariato è sicuramente un prodotto che porta eleganza e valore alla propria abitazione, senza perdere funzionalità, praticità e comodità.
Sedie antiche
La sedia d’antiquariato è probabilmente un derivato dal trono e si struttura in un sedile per una sola persona, sorretto da tre o quattro gambe in legno e fornito di uno schienale. Sappiamo che sedie antiche erano già in uso, in differenti forme, nel mondo antico presso gli egizi, gli etruschi, i greci e i romani. Nel medioevo, in realtà, la seduta più utilizzata era lo sgabello, che fu progressivamente sostituito dalla sedia a partire dal ‘400. Le sedie antiche del ‘500 avevano, in coerenza con lo stile neorinascimentale, dimensioni massicce e si distinguevano dai seggioloni solo per la mancanza dei braccioli. Le sedie antiche in legno soppiantarono completamente gli sgabelli nel corso del ‘700; è in questo secolo che le sedie evolvono il loro stile seguendo quelli più in voga in ogni periodo: chiusasi l’epoca delle sedie in stile barocco, appaiono esemplari di sedie in stile Luigi XVI e Luigi Filippo, per poi essere sostituite dalle sedie stile impero nei primi decenni dell’’800. Fino all’età contemporanea le sedie vengono realizzate in legno massello, preferibilmente di noce, ed è in questo materiale che sono ancora prodotte le sedie antiche dei primi del ‘900 che risentono del gusto per forme più pratiche, semplici e funzionali. Solo successivamente vennero introdotti altri materiali per la struttura come tubolari di metallo, ma già si esce dal campo delle sedie d’antiquariato propriamente dette.
Tappeti Antichi
Il tappeto antico deriva dall’usanza delle tribù nomadi dell’Asia Centrale di coprire il pavimento sabbioso all’interno delle tende con stoffe. In base ai reperti archeologici – il più antico frammento di tappeto risale al V sec a.C. – e alle testimonianze indirette che possediamo, sembra che la sua origine si possa far risalire al X sec a.C. e comunque tappeti in stile orientale erano già diffusi in tutta l’area mediterranea ai tempi dei greci e dei romani. In epoca altomedievale non si hanno molto notizie, probabilmente l’utilizzo e la produzione di tappeti persiani fu ristretta all’ambito arabo-islamico, escludendo l’Asia Orientale. I principali centri di produzione, fino al ‘300 sono Anatolia, Asia Centrale, Caucaso e Persia, al cui interno si possono distinguere decine di tipologie di tappeti orientali secondo le tecniche manifatturiere di produzione e gli stili. In Europa si comincia a produrre tappeti a partire dall’anno mille, in Spagna, sotto l’influsso degli arabi. Da lì, i principali centri di produzione diventano la Francia e l’Inghilterra, ma anche in Italia si affermano alcune realtà particolari, come Pescocostanzo. Il principale materiale con cui venivano realizzati tappeti antichi è la lana, a volte accompagnata dal cotone per le parti della struttura o combinata con la seta per ottenere lavorazioni e nodi più sottili. Rarissimi i casi in cui si utilizzano anche fili d’oro o d’argento per le lavorazioni. Il classico tappeto è annodato, cioè costituito da trame orizzontali formate da nodi che compongono una superficie pelosa che nasconde la struttura sottostante. Per gli antichi tappeti orientali da preghiera i motivi erano geometrici ed astratti, mentre per i tappeti persiani utilizzati nelle abitazioni private si ricorreva a motivi naturalistici, soprattutto temi di caccia. Tipicamente, si è pensato di poter calcolare il valore di un tappeto antico dalla densità dei nodi, in realtà non è così semplice: esistono tappeti di più valida lavorazione con un minor numero di nomi per decimetro quadrato, così come non sempre più un tappeto è antico più raffinata è la sua esecuzione. Consigliamo sempre di avvalersi del supporto di un esperto nella compravendita di tappeti antichi orientali.
Quali sono i principali prodotti di illuminazione antica in commercio?
I principali prodotti di illuminazione antica in commercio si dividono, secondo la loro funzione, in poche categorie. Al loro interno, però, è possibile trovare un’infinita varietà di forme e stili differenti, adatte a soddisfare tutti i gusti e ad abbinarsi con eleganza con tutti gli arredi. Nei prossimi paragrafi ti presentiamo quindi i principali prodotti per l’illuminazione del mondo dell’antiquariato.
Applique antiche
La parola applique deriva dal francese appliquer e si usava per indicare ogni accessorio applicato alle pareti, però più specificamente i candelieri o i lumi antichi. Le prime applique risalgono al ’500 e furono realizzate in principalmente in ferro battuto. Successivamente le applique vennero realizzate in legno dorato e anche in bronzo dorato. Le produzioni più fini si ebbero in Francia durante lo stile Luigi XVI. Le applique antiche del ‘700 presentavano anche un piccolo specchio a muro per migliorare l’illuminazione dei locali. Spesso le applique antiche si trovano in commercio in coppia, così come venivano prodotte, per permettere un più equilibrato arredamento delle pareti. Solo a partire dall’’800 vennero prodotte applique antiche in ottone, che offrono un colore molto elegante e allo stesso tempo classico. Molto spesso la coppia di applique antica in vendita presenta un impianto elettrico non adeguato alle norme vigenti, però i nostri laboratori di restauro possono provvedere a una completa ri-elettrificazione.
Se decidete di comprare applique antiche usate, siete nel posto giusto e non sembreranno neanche consumate, questo sempre grazie ai nostri restauratori.
Candelieri
I candelieri antichi sono tra gli oggetti di uso più antico, in quanto servivano a maneggiare torce e candele in maniera più comoda e funzionale. Sono menzionati già nella Bibbia e nell’Odissea e sono stati ritrovati reperti di candelieri in vari siti archeologici. Nel Medioevo i candelieri erano più simili a quelli attuali, con struttura semplice e qualche decorazione vegetale alla base. Nel periodo romanico e gotico furono utilizzati soprattutto candelieri in ferro battuto con una base circolare e qualche piedino. Nel Rinascimento vennero introdotti candelieri anche in bronzo, argento, legno scolpito e dorato e le forme cominciarono a essere più elaborate, seguendo l’evoluzione degli stili. In particolare, i candelieri Luigi XIV sono ritenuti tra i più belli per le loro lavorazioni accurate ed esuberanti, così come i candelieri Rococò, specialmente i candelieri d’argento, per la loro fantasia creativa. Anche i candelieri in argento italiani hanno conosciuto periodi di splendore, in particolare nelle città di Genova e Torino. Tra i candelieri del ‘700, spiccano i candelieri veneziani in vetro, novità introdotta dagli artigiani del luogo.
Lampadari antichi
Anche i lampadari antichi, o lampade a soffitto, sono in uso fin dall’antica Roma, con la funzione di sostenere e concentrare le varie fonti di luce (candele o lampade a olio). A partire dal Medioevo si distinsero due modelli base di lampadario: a corona - con un cerchio sostenente le varie candele - e a crociera - con assi incrociate. Già nel periodo gotico si cominciarono a utilizzare vari materiali e vennero realizzati lampadari in ferro battuto, lampadari in ottone, lampadari in rame argentato, perché questi materiali consentono lavorazioni abbastanza elaborate, oltre ai più classici lampadari antichi in legno. Nel Barocco furono molto diffusi i lampadari in bronzo e i lampadari in legno dorato, con le lavorazioni molto elaborate tipiche del periodo. Nello stesso ‘600, presero piede i cristalli di rocca per riflettere meglio la luce, quindi i più antichi lampadari a cristallo sono di questo secolo. Ben presto, nei laboratori in Boemia e a Murano cominciarono a produrre lampadari in vetro soffiato, con componenti in ferro battuto. I lampadari antichi francesi a pendenti vennero chiamati lustres ed è con questo termine che si conoscono ancora oggi nel mondo dell’antiquariato. Nel ‘700 il materiale più di moda era la porcellana e quindi vennero costruiti anche lampadari in porcellana, in questo si distinsero anche le rinomate manifatture italiane di Capodimonte e Ginori. I lampadari di murano antichi, così come i lampadari in ottone e altri tipi di lampadari a cristallo, rimasero in voga per tutto l’’800, adattandosi però progressivamente alle nuove forme di illuminazione – gas ed elettricità – e assumendo forme più contenute per essere usati nelle case borghesi. Se sei un appassionato di lampadari d’antiquariato e visiti il nostro negozio di lampadari antichi a Milano o a Cambiago, ricordati che abbiamo anche il laboratorio in cui ci occupiamo di restauro lampadari antichi, rendendoli perfettamente funzionanti e adeguati alle normative sulla sicurezza vigenti.
Lampade da tavolo
È impossibile ripercorrere, seppur brevemente, la storia e l’evoluzione delle lampade da tavolo antiche. Il bisogno di illuminare il buio è una delle primordiali necessità a cui l’uomo ha da sempre risposto con varie strategie. Sappiamo che nei secoli successivi all’anno mille si diffusero le lampade a vetro, soprattutto nel bacino mediterraneo, sul modello di prodotti introdotti dagli Arabi. Le più antiche lampade di elevato valore artistico sono le lampade in bronzo venete del Rinascimento, con decori a forma di animali mostruosi e fantastici, che avevano appunto più funzione estetica che pratica. Vale la pena ricordare l’innovazione tecnica di Argaud, che, a fine ‘700, in Svizzera, inventò appunto la lampada di Argaud in grado di garantire maggiore luminosità. In generale, l’evoluzione negli stili e nei materiali data comunque il ‘700, secolo in cui vennero prodotte lampade antiche in legno, vetro, cristallo, bronzo dorato, porcellana. A partire dall’800, prima con il petrolio e poi con l’elettricità, le lampade da tavolo antiche cominciarono a essere soppiantate dai nuovi modelli, che però seguirono sempre, nelle loro forme, i gusti legati ai vari stili che si succedettero.
Lampade da terra antiche
Le lampade da terra antiche iniziano a essere impiegate negli angoli più bui degli edifici, soprattutto chiese, cattedrali, castelli e monasteri, per rischiarare senza intralciare i movimenti. Come tutti gli elementi d’arredo d’antiquariato, seguono l’evoluzione stilistica dei vari periodi. Nel Barocco e Rococò vengono prodotti lampade da terra antiche con forme sinuose, motivi floreali e con uccelli. Con l’emergere del Neoclassico, le forme tendono invece più a essere lineari e geometriche. La grande diffusione di lampade da terra antiche è però nell’’800. A partire da lampade stile impero, lo stile caratteristico di quel secolo, con ornamenti tratti dall’antichità greca ed egiziana, alle lampade in stile liberty di inizio ‘900, in cui le forme tornano a ispirarsi a quelle della natura.
Quali sono i principali materiali impiegati negli arredi d’antiquariato?
In questo paragrafo ti presentiamo i principali materiali che vennero utilizzati dagli ebanisti nel corso dei secoli per realizzare gli arredi d’antiquariato. Ecco, dunque, le varie essenze con i loro principali impieghi, le caratteristiche, i pregi e difetti, e l'uso che se n'è fatto.
- •Abete: Legno di conifera, usato per mobili rustici o per costruire la cassa, cioè la struttura, di mobili poi lastronati in essenze più pregiate.
- •Acero: Legno duro, chiaro, usato per intarsi.
- •Amaranto: Legno rosso scuro usato per tarsie.
- •Bois de Rose: Legno venato rosso usato per tarsie.
- •Bois de Violette: Legno venato color viola usato per tarsie.
- •Bosso: Legno molto compatto e duro usato per tarsie.
- •Canfora: Legno usato nella manifattura estera molto profumato.
- •Castagno: Legno duro, usato per mobili rustici.
- •Cedro: Legno di conifera con una bella venatura usato anche per tarsie.
- •Ciliegio: Legno duro e di colore chiaro e delicato.
- •Cipresso: Legno duro usato per tarsie.
- •Citronnier: Legno chiaro usato nella costruzione di mobili soprattutto in Francia e Inghilterra.
- •Ebano: Legno molto duro, pregiato, e di colore tendente al nero usato per tarsie.
- •Faggio: Legno duro ma povero, si tarla facilmente.
- •Mogano: Legno duro dalla bella venatura proveniente da Africa e America Latina usato per mobili eleganti.
- •Noce: Legno duro dalla bella venatura, essenza molto usata nei mobili antichi.
- •Noce Rigatino: Legno esotico della bella venatura con contrasti tra chiari e scuri.
- •Olmo: Legno molto duro e compatto usato per mobili rustici.
- •Palissandro: Legno molto pregiato di provenienza Africa e America Latina usato per tarsie e mobili di pregio.
- •Pino: Legno di conifera usato nella costruzione della struttura dei mobili.
- •Pioppo: Legno “povero”, leggero, e di colore chiaro che si tarla facilmente. È impiegato per mobili rustici o nella costruzione dei mobili.
- •Quercia/Rovere: Legno duro e compatto. Il rovere è più chiaro rispetto alla quercia, entrambi sono utilizzati per mobili più rustici o per gli interni dei mobili antichi francesi ed inglesi.
- •Satinwood: Legno pregiato usato per mobili eleganti di colore chiaro.
- •Ulivo: Legno duro di origine mediterranea di colore chiaro, compatto, usato sia massello sia per tarsie.
- •Larice: Legno di conifera, duro, dalla venatura rossiccia.
- •Tiglio: Legno tenero usato per intagli.
- •Cirmolo: Legno di conifera usato per intagli o mobili rustici.
Quali sono gli stili dell’antiquariato?
In questo paragrafo ti presentiamo tutti i principali stili degli arredi d’antiquariato. In effetti, gli arredi antichi differiscono molto tra loro per lo stile con cui furono realizzati. Dato che il settore dell’antiquariato copre un orizzonte temporale così vasto, le tecniche, i materiali, il luogo di provenienza e, soprattutto, i criteri estetici con cui furono realizzati li differenziano nei vari stili. I più conosciuti sono:
- •Stile Rinascimentale (‘400-‘500), derivato dal coevo clima culturale di contrapposizione alla mentalità medievale, concentrando il suo interesse sull’uomo. I mobili rinascimentali hanno forme desunte dall’architettura, proporzioni precise, decori ripresi dal mondo greco-romano. Si distingue per i piedi a zampa di leone e per i pomoli in legno torniti.
- •Stile Barocco (1630-1730), seicentesco per antonomasia, caratterizzato da magniloquenza, dinamismo e una rappresentazione della natura esuberante e vivace.
- •Stile Rococò (1730-1770), evoluzione diretta del Barocco, sviluppatosi in Francia e nei centri sotto la sua influenza, con linee più curve e sinuose ma meno scultoree. Conserva, comunque, il gusto per i decori floreali.
- •Stile Barocchetto (1720-1770), prevalente nei centri che risentivano più dell’influenza di Roma che di quella francese, segue ancora i canoni principali del barocco, con però volumi più ridotti e decorazioni più eleganti.
- •Stile Neoclassico (Italia, 1765-1790), in opposizione agli stili precedenti, sotto l’influsso delle nuove idee illuministe e dell’influsso della scoperta di siti archeologici importanti come Pompei, ricerca nell’antichità classica il criterio di bellezza grandiosa ma composta, elegante, semplice ed equilibrata.
- •Stile Luigi XVI (1774-1790) si sviluppa sotto gli stessi influssi neoclassici attivi in Italia come una reazione al Rococò nella ricerca di linee più geometriche e meno mosse e bombate. Si caratterizza per una intensa produzione che si ispira senza copiarli pedissequamente ai modelli dell’antichità egizia, greca, e romana, ma anche etrusca. Da molti considerato il più bello e il più curato di tutta la storia del mobile antico, si ispira alla classicità e risente della grande richiesta di arredi di qualità da parte dell’aristocrazia francese di fine ‘700.
- •Stile Direttorio (1790-1804), porta a compimento molti temi dello stile Luigi XVI, la clientela principale è la borghesia e gli arredi diventano, da un lato, ancora più semplici, dall’altro, si sviluppano in nuove forme che avranno fortuna anche successivamente.
- •Stile Impero (1804-1815), strettamente legato all’ascesa di Napoleone Bonaparte, con elementi mutuati dall’antico Egitto. Le linee dei mobili restano lineari e geometriche, riducendo la quantità di curve.
- •Stile Restaurazione (1815-1830), esprime il rinnovato bisogno di ordine dopo anni di guerra, riprende lo stile impero ma con linee più leggere, stondate e gentili. È caratterizzato spesso da intagli con legno scuro su legno chiaro.
- •Stile Carlo X (1824-1830), si può considerare una sottocorrente dello stile restaurazione, suo compimento. Caratterizzato da linee più morbide e sinuose dell’Impero, con motivi decorativi ripresi dallo stile Restaurazione, come la palmetta, e altri più specifici come la lira, il delfino, i colli di cigno.
- •Stile Luigi Filippo (1830-1848), correlato alla nascita della nuova classe sociale dell’epoca industriale: la borghesia, che richiedeva mobili pratici ma che ostentassero sfarzo.
- •Stile Biedermeier (Austria 1815-1848), prende il suo nome dal termine “piccolo borghese”, classe sociale in crescita in quel periodo. È uno stile tecnicamente molto curato e di alto livello, che si pone in contrasto con lo stile impero, puntando su forme più semplici e funzionali, meno sfarzose e decorate.
- •Stile Neorinascimento (1820-1890) nasce dalla volontà di riprendere lo stile rinascimentale, adattandolo alle esigenze ottocentesche. Nonostante cominciasse la produzione industriale di arredi, gli intagli di questo tipo di mobili sono realizzati artigianalmente.
- •Stile Napoleone III (Francia 1848-1870) che rispecchia le rinnovata prosperità economica francese, nella scelta di legni e lavorazioni più pregiate, forme più bombate e sinuose che sviluppano lo stile impero.
- •Stile Umbertino (Italia 1870-1900), caratterizzato dai tipici piedini a cipolla e dalle gambe tornite, evoluzione dello stile Napoleone III, con forme più eclettiche e monumentali e influenze neogotiche e neobarocche.
- •Stile Liberty e Art Nouveau (1890-1915), un movimento architettonico con gusti molto innovativi, che per primo non si rifà direttamente a modelli antichi ma ricerca forme nuove. Conosciuto generalmente come Art Nouveau dal nome di un negozio-galleria di Parigi, in Italia è più famoso come Liberty, per l’influenza di una ditta londinese. Prende ispirazione dall’Oriente e dalla natura e è caratterizzato da linee curve e morfologie floreali, con peculiarità specifiche in ciascuno dei paesi occidentali. In quegli stessi anni vennero realizzati i mobili zampa di leone, nei primi del '900.
Ecco di seguito una semplice mappa per collocare spazialmente e cronologicamente i vari stili.
Periodo/ Area Geografica | Italia | Francia | Inghilterra | Nord Europa | Oriente |
Sec. XII – XVII | Gotico (1150-1460) Rinascimento (1460-1630) Barocco (1630-1730) |
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Sec. XVIII | Barocchetto (1720-1770) Neoclassico (1765-1790) |
Rococò (1730-1770) Luigi XVI (1774-1792) Direttorio (1790-1804) |
Queen Anne (1702-1714) Giorgio II (1730-1760) Giorgio III (1750-1810) Regency (1811-1830) Giorgio IV (1760-1830) Middle Vittoriano (1850-1875) Vittoriano (1830-1900) Edwardiano (1900-1910) |
Maria Teresa (1740-1780) Biedermeier (1815-1848) |
Meiji (1868-1912) |
Sec. XIX | Impero (1804-1815) Restaurazione (1815-1830) Carlo X (1824-1830) Luigi Filippo (1830-1848) Napoleone III (1848-1870) |
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Umbertino (1870-1900) Neogotico (1820-1900) Neorinascimento (1820-1890) Neorococò (1830-1880) Neobarocco (1860-1890) |
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Sec. XIX - XX | Eclettismo (1870-1890); Liberty (1890-1920); Art Decò (1920-1950) Riproduzioni In Stile; Arte Povera |
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