Le prime civiltà - La preistoria - l'Egitto e il Vicino Oriente

Kenneth A. Kitchen
Editori Laterza

Alessia Amenta
Salerno editrice

Umberto Silvagni
Fratelli Bocca Editori

Arnaldo D'Aversa
Paideia editrice

Pierre Grimal
Giangiacomo Feltrinelli Editore

Chester G. Starr
Sellerio editore

Albino Garzetti
Cisalpino-Goliardica

Michael Grant
Bompiani

Will Durant
Araba Fenice

Robert Turcan
Giunti Editore

Luciano Canfora
GLF Editori Laterza

"All'età di diciannove anni, di mia iniziativa e a mie spese, misi insieme un esercito, grazie al quale liberai la Repubblica dal dominio dei faziosi." Così iniziano le "Res Gestae Divi Augusti", fatte incidere come suo testamento da Augusto ormai vecchio. Un testo minaccioso con il quale Augusto rivendicava la legalità della sua inquietante carriera politica. Ben diverso è il resoconto che ne dà Tacito, grande smascheratore del linguaggio politico: la devozione per il padre Cesare e la situazione politica di emergenza erano stati solo pretesti per la sete di dominio di Ottaviano Augusto che non esitò a schierarsi dalla parte dei cesaricidi, osò arruolare un esercito privato e lo mosse contro Antonio, ebbe quasi sicuramente una oscura parte nella morte dei due consoli in carica e alla fine puntò sulla capitale scortato dall'esercito vincitore. A diciannove anni, si fece attribuire la massima magistratura imponendo come collega un parente che era una semplice comparsa, liquidata fisicamente dopo poche settimane; atterrì, armi in pugno, il Senato imponendogli di avallare una procedura sfacciatamente incostituzionale; avviò, creando una inedita magistratura straordinaria - il "triumvirato" -, le più feroci proscrizioni. Questa la "marcia su Roma" di Gaio Giulio Cesare Ottaviano, figlio adottivo di Cesare, e futuro Augusto, il 19 agosto dell'anno 43 a.C.

Giuseppe Antonelli
Newton Compton Editori